Data:
8 Luglio 2022

Tempo di lettura:
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Ultimo aggiornamento:
14 Giugno 2023, 9:16

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Oggi in Consiglio Provinciale al punto 7 dell’ordine del giorno è stata messa in votazione una variazione al bilancio che è la conseguenza della Sentenza della Corte di Appello di Roma-Sezione Lavoro piovuta sul tavolo della Provincia di Arezzo in questi giorni. Di cosa si tratta? Molto sinteticamente: un ben noto giornalista del territorio aretino – attivo in Provincia prima nell’era Ceccarelli e poi in quella Vasai – prestò servizio per l’Ente con un contratto di lavoro autonomo non rispondente alle garanzie previdenziali previste dalla legge. La sinistra che governava in quegli anni la Provincia stipulò quindi un contratto errato. Cio premesso, nei giorni scorsi la Corte di Appello di Roma ha emesso la sentenza con cui commina una sanzione alla Provincia di oltre 100.000 euro, dei quali 70.000 sono già stati erogati dall’amministrazione Vasai nel 2017, mentre i restanti 40.000 dovranno essere erogati a seguito della sentenza sopracitata. Nel Consiglio Provinciale di oggi siamo stati chiamati a votare la delibera per il riconoscimento del debito e il pagamento della sanzione. Incredibilmente e non senza amarezza, ci siamo trovati di fronte al voto contrario dell’opposizione che, lavandosi le mani su una questione di importante rilievo economico – generata tra l’altro dalla stessa area politica a cui la stessa minoranza appartiene – non ha addotto nessuna motivazione se non che all’epoca dei fatti i presenti non facevano parte del Consiglio. Preso atto che nessuno dei consiglieri attuali – né di opposizione e né di maggioranza – era presente quando la Provincia stipulava un contratto privo dei corretti parametri previdenziali – principi di cui da sempre la sinistra si riempie la bocca – crediamo fermamente che in qualità di Amministratori chiamati a gestire i soldi pubblici non possiamo in nessuno modo esimerci dall’assumerci tutte le responsabilità, anche quelle ereditate – ahimé – da chi ci ha preceduti.

Certamente sarebbe più giusto che a tirar fuori i soldi dalle tasche fossero le persone che hanno sbagliato e che hanno amministrato male i soldi dei cittadini. Peccato! I consiglieri di minoranza oggi hanno perso un’occasione preziosa per dimostrare di essere coerenti con se stessi e per onorare il ruolo di amministratori che sono chiamati a svolgere in un Ente importante come la Provincia. Ancora una volta a questa Provincia, governata dal centro-destra, tocca riparare le falle dei precedenti governi di sinistra. Immediatamente sottopporremo tutta la questione al cospetto della Corte dei Conti: ci auguriamo che il responsabile dell’errore, che – lo ricordiamo – ha fatto tirar fuori alla Provincia di Arezzo ben 100.000 euro, paghi personalmente e risponda in prima persona del proprio errore.

PM

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