AREE RURALI E SVILUPPO, PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DEL PROGETTO OCSE
Data:
14 Dicembre 2023
Tempo di lettura:
4 min
Ultimo aggiornamento:
14 Dicembre 2023, 12:21
Visite pagina:
2630
Il 14 dicembre ad Arezzo e il 15 a Grosseto nelle sedi delle Province
Due aree di studio, i territori delle province di Arezzo e Grosseto, inserite nel progetto ‘The Future of Rural Manufacturing’ promosso da Ocse in collaborazione con DG Regio della Commissione Europea ed il supporto della Regione Toscana e di IRPET. Lo scopo è valutare e analizzare l’impatto dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione sul tessuto economico e sociale delle aree rurali. E comprendere in che modo le politiche attuate a livello regionale e locale possono accompagnare in questo processo le attività industriali attive nei territori. Le conclusioni saranno presentate nel corso di due incontri in programma il 14 dicembre ad Arezzo ed il giorno dopo, venerdì 15, a Grosseto.
Il progetto, che Ocse sta portando avanti sotto forma di studio comparato con le realtà di altri paesi europei (Francia, Germania e Slovenia), ha preso in considerazione due aree toscane molto diverse tra loro sia dal punto di vista geografico sia da quello delle specializzazioni produttive. L’analisi fa emergere una serie di sfide, opportunità e raccomandazioni politiche per potenziare le prestazioni del settore manifatturiero e lo sviluppo regionale.
“Il rapporto – spiega l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras – ci offre interessanti spunti di riflessione sulle politiche che la Regione può attuare per sostenere lo sviluppo dei territori nella loro diversità. Ci vengono consegnate sfide su cui lavorare e target su cui concentrarsi per correggere il tiro e dare risposte sempre più adeguate a quelle che sono le esigenze diversificate, in questo caso delle province di Arezzo e Grosseto, ma si tratta di un metodo di lavoro da replicare e adattare a ogni territorio. Siamo per questo davvero riconoscenti verso l’Ocse che ha scelto la Toscana per la sua analisi e auspichiamo di poter collaborare ancora in futuro”.“E’ fondamentale comprendere i cambiamenti in corso nelle aree definite rurali, potendo sfruttare le opportunità messe a disposizione dall’Europa con l’obiettivo di aumentare la competitività delle imprese e il benessere del territorio – dichiara il Presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri -. La nostra provincia è caratterizzata da eccellenze in agricoltura, industria e artigianato, con prodotti conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Sono presenti grandi capacità in più settori produttivi come oro, moda, elettronica, agroalimentare raggiungendo risultati per sia per competenze, professionalità delle maestranze e innovazione. Ringrazio la delegazione Ocse e la Regione Toscana per l’importante lavoro svolto per le valutazioni con un richiamo a livello internazionale.”
“Partendo da un’analisi del tessuto economico locale e dalle criticità strutturali che presenta il nostro territorio, ampiamente messe in luce anche dalla recente classifica del Sole24ore – afferma Francesco Limatola, presidente della provincia di Grosseto – il rapporto Ocse sull’industria nelle aree rurali ci aiuta a comprendere i cambiamenti in corso per cogliere le opportunità legate all’innovazione e alla riconversione in chiave sostenibile del sistema produttivo locale. Il cambiamento deve essere sostenuto lavorando uniti, come sistema territoriale, per superare il gap infrastrutturale da un lato e il mismatch delle competenze dall’altro. Nell’era della trasformazione digitale, dell’economia green e dell’introduzione di nuove tecnologie a supporto dei processi produttivi, il lavoro da fare per rispondere alla crescente richiesta di competenze sempre più qualificate è davvero grande e richiede politiche mirate, elaborate in un rapporto sempre più collaborativo e stretto tra pubblico e privato. Ringraziamo l’Ocse e la Regione Toscana per l’attenzione riservata al nostro territorio.”
Arezzo può contare su una produzione manifatturiera tradizionale, grazie alla forte presenza di pmi altamente specializzate in settori quali oreficeria (principale distretto con circa 1 300 aziende e 9000 addetti), tessile e abbigliamento, pelletteria e calzoleria. Negli anni alcune aziende leader locali, nei settori citati, sono cresciute fino a diventare gruppi internazionali con fatturato di miliardi di euro.
Grosseto, invece, è caratterizzata da un’economia rurale e un ambiente prevalentemente agricolo, con un settore di trasformazione alimentare fatto di piccole botteghe artigianali spesso dedicate all’offerta di servizi ai produttori agricoli locali (p. es. manutenzione e riparazione di attrezzature, ecc.). Alcune attività industriali manifatturiere si trovano lungo la costa. Altro importante settore economico è il turismo, balneare o rurale.
Capitale umano e mercato del lavoro locale sono fattori chiave per il futuro del settore manifatturiero nelle due province. Arezzo può puntare su un solido know-how e su un alto livello di specializzazione. Invecchiamento della popolazione, necessità di promuovere R&S ed integrare più sapere e innovazione nella produzione, transizione verso un modello di economia più circolare e ricerca di nuove competenze adatte ai settori emergenti locali (come le TIC) sono le sfide per il futuro. A Grosseto, investire nel capitale umano è fondamentale per sostenere la transizione dalle tradizionali attività rurali, principalmente legate ad agricoltura e turismo. Bisogno di lavoratori qualificati e lotta contro il mancato incontro domanda-offerta riguardano entrambe le province, con un maggiore peso ad Arezzo.
Nei settori di più recente sviluppo (TIC e nuove tecnologie ad Arezzo), alcuni dei fattori decisivi per l’insediamento delle imprese nell’ambiente rurale sono legati alla maggiore capacità di trattenere i lavoratori qualificati. Così come la qualità della vita, che rende il mercato del lavoro potenzialmente attraente (come nel caso del villaggio Smart Working di Santa Fiora, in provincia di Grosseto). Per entrambe le province la risposta alle esigenze del mercato del lavoro, compresa attrazione, sviluppo e qualificazione delle competenze, sta nella capacità di migliorare l’interconnessione scuola-impresa. Formazione professionale e permanente sono integrate dagli istituti di istruzione superiore, sia a livello universitario sia di istituti tecnici superiori. Il Polo universitario di Arezzo e quello di Grosseto devono convogliare e modulare l’offerta formativa accademica e di alta formazione tecnica per rispondere alle esigenze specifiche locali.
Riguardo all’esecuzione operativa delle politiche industriali, regionali e rurali, la Regione dal 1999 coinvolge i soggetti interessati (enti locali, parti economiche e sociali) in tutte le fasi della progettazione, attraverso un tavolo permanente di concertazione e definizione delle più importanti scelte di politica economica e sociale ed attuazione delle politiche di intervento regionale. Nonostante un possibile disallineamento tra politiche settoriali e territoriali, la Toscana rappresenta un caso positivo di azione coerente. Dato che ogni area ‘rurale’ è diversa, affinché l’intervento sia efficace occorre una capacità di adattamento specifica per il luogo. Sulla buona strada intrapresa ci sono margini di miglioramento per ottenere una maggiore e più forte integrazione tra politiche settoriali e territoriali. La dimensione regionale può sostenere un’azione sempre più incisiva ed efficace, rafforzata da un dialogo proficuo tra Regione e Province.
P.M. 14/12/2023