Silvia Chiassai Martini: “Impensabile lo stop al transito pesante nel tratti Casentinese della SR 71 provocherebbe danni ingenti all’economia”

Data:
9 Febbraio 2022

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Ultimo aggiornamento:
14 Febbraio 2022, 9:45

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La Presidente della Provincia Silvia Chiassai Martini si è rivolta al Prefetto di Arezzo, Dott.ssa Maddalena De Luca, al Presidente della Regione Giani e all’Assessore regionale Baccelli, facendosi portavoce dell’appello lanciato dai Sindaci di Bibbiena e di Poppi  in merito alla prospettiva di chiudere al transito pesante il tratto della SR71, compreso tra il passo dei Mandrioli fino all’inizio del centro abitato di Bagno di Romagna, nel versante romagnolo.

“Sono molto preoccupata perché l’ipotesi di interdizione della viabilità ai mezzi pesanti in questo tratto della SR71  – afferma la Presidente – provocherebbe ingenti danni economici alle aziende del territorio aretino considerando che è l‘unico collegamento viario tra i Comuni dell’alto Casentino e la Regione Emilia Romagna, con l’Italia del Nord-Est. Una criticità seria che merita di essere evidenziata ed affrontata visto che la strada riveste una fondamentale importanza per il territorio casentinese e il danno conseguente alla chiusura al traffico sarebbe  di proporzioni difficilmente quantificabili per la vallata, oltre al preoccupante disagio dal punto di vista sociale per l’intera comunità. Tenuto conto che il Casentino risulta già ampiamente svantaggiato sul piano infrastrutturale e che, secondo i dati Istat, si colloca tra i 141 distretti industriali italiani di maggiore rilievo, è impensabile che debba subire un’ulteriore penalizzazione. Comprovato che il tratto di strada del versante romagnolo, presenta dei problemi, la soluzione a mio avviso non può essere l’interdizione completa al traffico pensante, bensì è necessario un intervento che destini investimenti urgenti per la messa in sicurezza della strada o un progetto per una viabilità alternativa. Quindi mi sono rivolta direttamente alle Autorità competenti, perché in accordo anche con le Istituzioni della Regione Emilia Romagna, si possa tutti insieme trovare la migliore soluzione a vantaggio dei territori senza alcuna ripercussione sull’economia e sulla qualità della vita dei cittadini”

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